Parigi, 10 febbraio 2011. (TMNews) – In Francia circa un omosessuale su cinque considera “ostile” il clima nella sua azienda e uno su due (53%, contro il 54,2% del 2006) ha il coraggio di fare “coming out” sul posto di lavoro: lo rivela un sondaggio di Autre Cercle, associazione di lotta contro l’omofobia sul lavoro.

Quattro anni dopo uno studio simile, si registrano ancora comportamenti omofobi nelle aziende, sottolinea la ricerca condotta tra il primo gennaio e il 30 ottobre 2010 su 930 persone omosessuali, nell’area Lgbt (Lesbiche, gay, bi e trans), al lavoro. Il 19% degli intervistati considera che “il clima generale e quotidiano” sul posto di lavoro sia “ostile”, mentre il 42% lo ritiene “neutro” e il 39% “accogliente”. “Il 20% di clima ostile è troppo”, fa notare Catherine Tripon, presidente di Autre cercle.

Nell’anno appena trascorso, il 26% delle persone intervistate afferma di essere stato vittima o testimone di comportamenti omofobi al lavoro. Tra di loro, il 34% dice di essere stato una vittima diretta, il 51% testimone diretto, il 36% indiretto e il 12% è stato informato dalla vittima. Ma in seguito a comportamenti ritenuti omofobi (prese in giro, mancanza di rispetto, delazioni, emarginazioni, disuguaglianze, violenze verbali e insulti, licenziamenti, violenze fisiche) non è successo niente nell’85% dei casi. Solo un 8% di episodi ha ricevuto un’azione da parte dell’azienda, che dato ragione alla vittima, mentre nel 7% dei casi i vertici gli hanno dato torto.
Fonte: TMNews (10 feb 11)